L’ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, demolisce la sinistra sul 25 aprile: ecco cosa ha detto in una recente intervista.
Dopo la recente stangata alla von der Leyen, Massimo Cacciari, intervistato da Il Tempo come riportato da Il Giornale, ha lanciato un duro attacco alla sinistra italiana, accusandola di non avere più nulla a che vedere con i valori del 25 aprile e della Resistenza. Ecco spiegato il motivo.

Il commento di Massimo Cacciari sul 25 aprile
Massimo Cacciari non usa mezzi termini per descrivere la deriva sul 25 aprile. Secondo lui, la giornata è diventata un’occasione per distrarre i cittadini dai veri problemi del Paese. “Non si riesce a dire nulla di sensato sulle grandi crisi internazionali, non si riesce ad avviare processi di riforma in questo Paese, e quindi ci divertiamo, di volta in volta, con questi anniversari“, dichiara con amarezza.
Il filosofo osserva anche come le contrapposizioni tra destra e sinistra abbiano assunto toni grotteschi, dove ognuno usa il 25 aprile a proprio piacimento: “Da un lato protestano perché quelli di Destra non ci credono, dall’altro di sinistra ci credono magari troppo, e… avanti il popolo. Così tutti perdiamo tempo a discutere di fregnacce, e intanto i problemi marciscono“.
Il duro attacco contro la sinistra
La critica di Massimo Cacciari alla sinistra, aggiunge Il Giornale, si fa ancora più duro quando analizza lo scollamento tra la società di oggi e quella che visse la Resistenza. “C’è stata una mutazione antropologica“, afferma, sottolineando come il popolo attuale non abbia più nulla in comune con le generazioni che vissero la tragica esperienza del fascismo e della liberazione. Per questo motivo, secondo lui, le commemorazioni moderne risultano “patetiche“, svuotate del loro significato originario. Ha concluso: “Quindi, se io fossi la presidente a sinistra, chiederei all’attuale governo di non celebrare il 25 aprile“.